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venerdì 14 novembre 2008

Trecastagni,è sbarcato l'aglio cinese.(Di Orazio Vasta)

TRECASTAGNI. (*ova*) «Arrivata a casa, a Catania, non volevo credere a quello che mi faceva notare mia nipote. Avevo acqui­stato nel mercatino domenicale di Treca­stagni, aglio cinese». Incredula e un pò pre­occuppata, Maria Privitera, insegnante in pensione. «La mia preoccupazione - dice la professioressa - nasce dal fatto mi sono accorta poi che la confezione riportava di­citure solo in cinese. Cosa contiene quest' aglio? Nella confezione c'è scritto, ma non capisco il cinese. Sono ignorante... lo con­fesso. Ho insegnato per trent'anni latino e greco». «Chiariamo subito - dice il capitano Sebastiano Forzisi, comandante della Polizia munici­pale - che la professoressa non ha acquistato l'aglio cinese al "mercatino domenicale", riconducibile a quello che si svolge da decenni in piazza Sant'Alfio,un mercatino autorizzato, ma negli stand domenicali della "Festa del ca­stagno", fra piazza Marconi e piazza Moro, manifestazione organizzata dal Comune, ma gestita da terzi. Nel mer­catino di piazza Sant'Alfio, posso assi­curare, che vengono esposti e venduti prodotti provenienti dall'area etnea, come frutta e verdura».«Comunque sia andata la faccenda- dice Alfio Barbagallo, presidente della sezione dell'Associazione naziona‑le carabinieri - sarebbe opportuno uncontrollo anche negli stand delle sagre da parte degli organi preposti. Il comando della Polizia municipale di Pedara e l'Armalo hanno già fatto». Alfio Gambino, del forum onli‑ne Al servi zioditrecastagni: «Sembra un beffa ritrova‑re un prodotto "made in Cina" come l'aglio nelle piazze di Trecastagni, che per secoli è famoso per la vendita dell'aglio nostrano durante la festa di San­t'Alfio».
Preoccupato Roman Clarke, vicesegretario del Movimento per l'Indipendenza della Sicila: «Sebbe­ne i soliti "bastian contrari" siano pronti a decanta­re le qualità organolettiche di tale prodotto asiatico, la verità è che la ricaduta sanitaria ed occupazionale di prodotti cinesi è quantomeno allarmante». In sin­tonia con Clarke, l' agronomo Corrado Vigo. «L'inva­síone di tali prodotti preoccupa - dice - non solo per i prezzi concorrenziali, ma soprattutto perché non sappiamo come vengono coltivati e quindi cosa mangiamo».
«Ma - dice Tommaso Medici, segretario del Pdci -che c'entra l'aglio cinese con la Festa del castagno? E, alla professoressa è stato detto che si trattava di aglio cinese? Evidentemente no. Ma chi controlla?».ORAZIO VASTA

1 commenti:

Orazio Vasta ha detto...

http://rarika-radice.blogspot.com/2008/11/lo-sbarco-cinese-trecastagni.html